mercoledì 3 aprile 2013

5 Aprile, Cesenatico (Fc) parte la due giorni di “Mafie in pentola” teatro che nutre speranza

Tiziana Di Masi

Tiziana Di Masi torna in Romagna con il suo spettacolo

di teatro civile-gastronomico sui prodotti di Libera Terra.
Venerdì 5 aprile al Teatro Comunale di Cesenatico
(ore 21, ingresso libero con prenotazione),
con una replica speciale sabato 6 aprile, ore 10, riservata alle scuole




Mafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida”, spettacolo di teatro civile-gastronomico interpretato da Tiziana Di Masi, torna in Romagna, nella provincia che ne vide il debutto nell’ottobre 2010. Da allora sono passati più di due anni e oltre 130 repliche, che hanno portato lo spettacolo in quasi tutte le regioni d’Italia, dalla Sicilia alla provincia di Bolzano, decretandone il successo straordinario e la capacità di smuovere le coscienze degli spettatori. “Mafie in pentola” è teatro che nutre speranza: di riscatto, cambiamento e antimafia possibile attraverso l’agire quotidiano.

Venerdì 5 aprile la rappresentazione si terrà a Cesenatico, teatro Comunale, con inizio alleore 21 (ingresso libero, previa prenotazione). L’evento è organizzato dal Comune di Cesenatico in collaborazione con il progetto “Centro Anch’io”.
Si tratta del primo atto di una “due giorni”, che porterà in scena lo spettacolo interpretato da Tiziana Di Masi anche sabato 6 aprile alle ore 10, sempre al Comunale, per una replica riservata alle scuole.

Lo spettacolo, giunto alla 135.ma replica nazionale dopo esser stato rappresentato in tutta Italia e aver toccato luoghi simbolo della resistenza alle mafie (tra cui Corleone, Casal di Principe, Locri, Isola di Capo Rizzuto, San Pietro Vernotico), è un monologo nel corso del quale l’interprete, interagendo con il pubblico, racconta la storia dei prodotti di Libera Terra, dai terreni confiscati alle mafie, divertendo e contribuendo a cambiare la coscienza degli spettatori su un’antimafia quotidiana e possibile.

L'investimento nell'agricoltura biologica, come reazione alle montagne di veleni scaricate dalle mafie nei terreni, costituisce il cuore della sfida lanciata dalle cooperative di Libera Terra in Sicilia, Calabria, Puglia, Campania e infine nel nord, dal Piemonte alla Lombardia e all’Emilia Romagna, sempre più nelle mani dei clan. Sono 112 i beni confiscati in Emilia Romagna, 28 nella sola provincia di Forlì Cesena, di cui 20 assegnati e 8 ancora da assegnare.

A Cesenatico, come di consuetudine”, spiega Tiziana Di Masi, “racconterò non solo le storie legate alle cooperative, ma anche un episodio di ‘mafia a km zero’. Perché il pubblico deve essere consapevole che questi fatti, purtroppo, riguardano tutti, senza distinzioni di città né di quartiere. E che l’unica forma di difesa è la conoscenza dei fatti. La resistenza alle mafie comincia dalla consapevolezza della loro forza e diffusione, che si fonda sulla connivenza da parte di rispettabilissimi (in apparenza) nostri concittadini”.

Per informazioni: Teatro Comunale di Cesenatico, Tel. 0547/79274




Scritto dal giornalista Andrea Guolo (Premio Vergani – Cronista dell’anno 2011), Mafie in pentola – Libera Terra, il sapore di una sfida è il racconto di un viaggio all’interno delle cooperative di Libera Terra dove, sui terreni un tempo in mano alle mafie, è nata una "bella economia" i cui cardini si chiamano agricoltura biologica, qualità, lavoro e rispetto delle leggi. È uno spettacolo che si fonda sulla speranza e sulla rinascita, perché la terra non smette mai di rigenerarsi, basta concederle la possibilità.

Ed ecco che nella Piana di Gioia Tauro, dagli ulivi abbattuti dalla ‘ndrangheta per ricavarne legname e non cederlo alle cooperative, si originano quei polloni che daranno l’olio della speranza; ecco i vigneti bruciati dalla sacra corona unita in Puglia che tornano a fiorire e a regalare un grande vino; ecco in Sicilia l’affermazione di un’agricoltura che rompe il muro delle regole mafiose e versa finalmente i contributi ai lavoratori.

È uno spettacolo sul gusto e su alcune tra le eccellenze del nostro settore agroalimentare. Con un’interpretazione capace di sfumare dal drammatico al brillante e attraverso il coinvolgimento diretto del pubblico, chiamato sul palco ad assaggiare i prodotti, non “chiude” lo stomaco dello spettatore, bensì stimola la sua “fame” di legalità e di cose buone.
Il cibo si fa memoria e occasione di riscatto sociale.

Nessun commento:

Posta un commento