mercoledì 4 settembre 2013

Raffaele Vitale “oste della malora” al 13 di Salerno ha 'scassato' in città


Raffaele Vitale nelle vesti del ‘vil salumaio’
di Giulia Cannada Bartoli
Sabato mattina, che si fa? Mare? No troppo scontato, e poi la folla. Si pensa a una trasferta…la costiera? Masse di turisti sudaticci e intruppati, no. Scartata. Da quanto tempo non vado a Salerno? Mi dicono che è una città allegra, vivibile e poi ha un bel lungomare, senza nulla  togliere a quello di Napoli, il più bello del mondo.

Di prima mattina si va, niente traffico, alle 11 siamo in città. Ovviamente la mira è andare a stanare l’ ‘oste della malora’ come ama essere appellato in onor di manzoniana memoria: Raffaele Vitale. 13 a Salerno in Corso Garibaldi non è una novità, ha aperto da diversi mesi e molto se ne è  scritto. Il desiderio di evasione sta nell’andare a trovare un amico, fare due chiacchiere rilassate, al fresco seduti sotto il grande albero di fronte al locale, a pochi metri dalla casa di un noto personaggio dell’enogastronomia campana… che sia al balcone? Macchè! Ariano Irpino, la casa è un optionalJ E’ presto per pranzo, dopo una prima chiacchiera piena di ‘inciuci’ con Raffaele, ci concediamo un’oretta di rilassato shopping lungo Corso Vittorio Emanuele, libero dalle auto, in un’atmosfera cittadina sì, ma diversa: la gente si parla, si conosce, si sorride. Gentilezza nei negozi, persino per comprare i croccantini al gatto, anche lui deve mangiare :-).  La fame si fa sentire, ritorniamo alla base, fa caldo e non abbiamo voglia di appesantirci: nella originale sala tra  legno, sedie design in plastica, archi in pietra  e lampade da ufficio, un melange tra passato e modernità, ci sediamo al fresco.

il centro della sala
Arriva solerte al tavolo il cameriere con un’invitante caraffa di acqua gelata, ah.
il nostro tavolo rallegrato da un bonsai di olivo
Dietro la caraffa compaiono Mena De Rosa e Pasquale Lamberti , maitre e sommelier, la prima con Raffaele da vent’anni dai tempi dell’osteria Terra Santa. Ci illustrano il menù, intanto arriva a tavola un assaggio di olio ravece irpino che amo particolarmente ( Il Molino della Signora) con pane e focaccine di casa.
l’aperitivo con l’olio
Optiamo per una deliziosa bollicina rosè nordica che accompagniamo con la più buona caprese che abbia mangiato: prodotti di eccellenza, tocchi gourmet e curata in ogni particolare. Una succulenta mozzarella in fette spesse del Caseificio  I Due Principati di Baronissi, alternate a fette sottili di pomodoro ‘cuore di bue’. Il tutto decorato da morbidi e succosi pomodorini ‘datterini’ cotti a legna, conditi con olio e origano, acqua di pomodoro, sale, basilico e ancora olio da ogliarola (più delicato) a completare il piatto. Un capolavoro estetico e goloso al cospetto del quale qualsiasi altra caprese scomparirebbe, eccola:
bella, buona, un pasto mediterraneo completo
L’altro piatto è di mare, si fa per dire, poiché il tonno del quale nulla  si butta, è considerato il maiale del mare. Scottata di tonno, cotta magistralmente con insalatina di agrumi a donare freschezza al piatto e un velo di olio ravece.
troppa fretta di assaggiare…foto disordinata:)
Intanto il nostro ‘oste’ (colui che ospita) fa la spola tra la cucina e la sala, soffermandosi di più nella seconda a chiacchierare con i clienti spesso amici, si siede ai loro tavoli, beve, fa assaggiare qualche prelibatezza, insomma un ospite rilassato, senza fronzoli, non affettato, ( affetta solo i suoi fantastici formaggi e salumi).
l’oste assiste chi affetta :)
La squadra è collaudata, Raffaele ama l’avventura, ma va sul sicuro: in sala Mena de Rosa e Pasquale Lamberti ormai più che  collaudati, in cucina una squadra altrettanto affiatata guidata ‘ da lontano’ dal nostro oste e capeggiata dallo chef Fabrizio Di Lisi.
con Mena e Pasquale

Lo scanzonato ‘oste della malora’ con Gaetano Lamberti, (infiltrato dalla sala) e gli aiuti chef Emanuele Anastasio
e il giapponese Kousuke. Lo chef Fabrizio Di Lisi , assente :-)
Chiudiamo in dolcezza con un altro recente approdo a Salerno quello del maestro Enzo Crivella e dei suoi fantastici gelati cilentani. Noi abbiamo assaggiato quello con ricotta di pecora, noci e fichi cilentani, con una rinfrescante fogliolina di menta fresca, una delizia.
il gelato di Enzo Crivella
Si sta bene da 13 per una rilassata pausa pranzo o una cena gourmet serale, circondati dal calore umano del nostro oste e della sua squadra e dalle centinaia di prodotti golosi esposti a scaffale, oltre a una selezionata e originale carta dei vini con molta attenzione alle novità campane. Il quid è nella norma, e nessuno si azzardi a dire il contrario: per la pausa pranzo per due portate 13 euro in pieno centro città, la sera menù degustazione a 31 euro. Qui c’è qualcosa in più, certo ogni locale deve funzionare, reggere il bilancio, ma da 13 voglia di arricchirsi non ce n’è, c’è solo tanta passione per i prodotti, il San Marzano in primis, adesso c’è la bottiglia da 900 cl, la selezione ‘Vitale’, una specialità sulle fettucce di Gragnano, olio, una foglia di basilico, spicchietto d’aglio, il segreto dello chef in chiusura e che la magia cominci…
Corso Garibaldi 214
Tel. 089.9951350
www.13salumeria.it
Aperto sempre
Chiuso mai

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