mercoledì 9 luglio 2014

Napoli, 11 luglio Libreria EvaLuna si presenta "Esercizi di scomposizione della risacca e altre marine" di Ciro Cenatiempo







Tre attori leggeranno i testi di «Esercizi di scomposizione della risacca e altre marine»,
per la presentazione dell’originale raccolta firmata dal giornalista, una sorta di diario di 35 anni
di viaggi attraverso il Mediterraneo, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Grecia al lungomare
di Napoli, tra isole, penisole, falesie e litorali sabbiosi affascinato dall'irresistibile richiamo del mare.

 Saranno gli attori Marina Ascione, Leonardo Bilardi e Milena Cassano, per un reading curato dal regista Salvatore Ronga, a leggere i testi di «Esercizi di scomposizione della risacca e altre marine», la raccolta firmata dal giornalista Ciro Cenatiempo (Ad est dell’equatore editore, 128 pagine, 11 euro), e proposta nella veste di una «sorta di disordinato diario in versi 1979-2014 che racchiude un percorso non soltanto geografico che, già dal titolo, lascia prevedere l’originalità del contenuto» come sottolinea Raffaele Aragona nell’introduzione. L’appuntamento per la presentazione è alla libreria Evaluna di Piazza Bellini, a Napoli, alle ore 19 di venerdì 11 luglio. Trentacinque anni di piccoli e grandi viaggi nel Mediterraneo, tra isole, penisole, falesie, coste, grotte marine e litorali sabbiosi, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Grecia al lungomare di Napoli e oltre, passando per Ischia e Procida, nel segno di una libertà, non solo di rime ma anche di linguaggio e struttura, che è il codice interpretativo sotteso al volume che, in appendice, contiene due insoliti indici: il primo, dei luoghi attraversati dalle pagine; e l’altro della “flora e fauna” contenute nelle stesse. «Per l’autore la libertà – si legge nella quarta di copertina del libro - assume i contorni di una vera e propria scelta di campo; anche quella di ritrarsi dal centro delle cose e salire su un punto d’osservazione da cui richiamare, e talvolta reclamare, la vita e le tracce che con essa si manifestano. E affrontarle con una salvifica leggerezza».

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