venerdì 7 novembre 2014

11 novembre, dopo i successi di vendita a Napoli e in Italia, arriva alla Feltrinelli di Caserta la "Guida alle Trattorie di Napoli. Storie, Luoghi e Ricette della Tradizione.In collaborazione con Le Piazze del Sapere e Slow Food Caserta




"quote: Napoli artistica. Napoli folle. Napoli conquistata. Napoli ribelle. Napoli carnale. Napoli sopita. Napoli ... Negli ultimi tempi aleggia nell'aria un nuovo orgoglio partenopeo. Tra social, blog ed affini improvvisamente tutti sono napoletani e tutti fieri di esserlo. Questo in teoria ... Napoli è vita ed è di tutti, napoletani si nasce oppure lo si è nell'animo anche se la carta d'identità indica tutt'altra provenienza, è vero ma il valore aggiunto, la differenza, la fa chi si rimbocca le maniche e fa ricerca sul territorio cercando di far conoscere la vera essenza di questa città amata o odiata, senza vie di mezzo. L'autrice  in tempi ancora non sospetti ha girato per i vicoli di Napoli per risalire alle origini. Le tradizioni enogastronomiche sono il vero linguaggio del popolo che vanno conosciute e tramandate come parte fondamentale della nostra storia travagliata. Perché la vera rivoluzione contro l'omologazione nasce dalla gente comune che teorizza poco e "fatica assai" per andare avanti ...
(cit. Rosaria Castaldo giornalista e moderatrice dell'evento)"unquote"


“scoprirete, divertendovi, una guida-racconto di trattorie, al 90% con una storia di oltre cinquant’anni, se non secolare. In tutti i locali si parla la lingua vera, quella che oggi si sta perdendo. Incontri con persone autentiche, poco inclini al lucro, nessun risparmio sulle materie prime, in sostanza quelle della cucina dei napoletani conosciuti già dal XVI secolo come ‘magnafoglie prima e ‘magnamaccheroni’ poi. Pasta in tutti i modi della tradizione, (Ragùe Genovese in primis) pane (sempre eccezionale), parmigiane di melanzane, polpette, braciòle, frittate, baccalà, trippa, sono solo un esempio dei menù quotidiani. Poco alla volta, è riemersa una Napoli differente, quella che ha ritrovato la cucina dellamemoria; il libro si propone, attraverso racconti e leggende del passato, di descrivere le trattorie, l’ambiente, le persone, le pietanze, nel loro contesto storico e socio-culturale. A Napoli, come in poche altre città, c’è ancora l’usanza dell’asporto del ‘cucinato’: mamme in difficoltà, impiegati, operai, vengono a comprare porzioni del menù del giorno, invece di rovinarsi la salute in fast food o in rosticcerie improvvisate. Anche le persone in difficoltà,(sempre di più in questi tempi) ricevono sempre un piatto caldo o la classica ‘marenna’ (il pane farcito con il ‘cucinato’).Non si può dire di aver conosciuto Napoli in profondità senza averne assaggiato la cucina tradizionale, tramandata di generazione in generazione e, per di più, a costi accessibili. Le cinquanta trattorie sono diventate rifugio di sana umanità; sapori e ricette che sopravvivono grazie alla fatica di persone che, per restare in pari, lavorano anche diciotto ore al giorno, con instancabile passione ed entusiasmo. Naturalmente, Napoli e provincia celano ancora molti di questi tesori; questo lavoro vuole essere perciò, solo un primo approccio, per poi continuare a viaggiare in città e, soprattutto, in provincia, per scoprire altre meraviglie umane e enogastronomiche. Non ve lo perdete! È uno strumento di cultura, storia, tradizioni e ricette che contiene il messaggio della Napoli intatta, quella che crede fortemente che questa città non possa morire sepolta dai veleni d’ogni tipo, insiti nel contesto urbano o “gentilmente offerti” da tante “brave persone” che vogliono distruggere la nostra salute e la nostra terra. “ Resistere, resistere, resistere. La salvaguardia della tradizione e della memoria orale è sicuramente un modo di farlo.”

Vi aspettiamo in tanti

con gentile richiesta di diffusione - pubblicazione
Grazie e buon lavoro,
RSVP officinegourmet@gmail.com 339 8789602
erre.castaldo@gmail.com 335 411 936

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