venerdì 4 novembre 2016

24 Novembre l'Associazione Nazionale Donne del Vino interviene a sostegno delle aziende agricole colpite dal sisma del 24 agosto


 La terra dell'Italia Centrale, in particolare Marche ed Umbria, non ha mai smesso di tremare  con intensità anche molto forti, seconde solo a quelle registrate in Irpinia nel 1980.
Nei borghi agricoli e di pastori nessuno si vuole allontanare dalla propria terra, coltivazioni e bestiame senza più ricovero. Il freddo ad Amatrice, come a Norcia,  è intenso e contribuisce a rendere più difficile qualsiasi forma di rinascita.  A questi piccoli  grandi eroi della vera agricoltura regionale, a contadini e  pastori, andrà parte del ricavato delle cene che Le Donne del Vino organizzano dopo  tre mesi esatti dalla prima grande scossa che ha distrutto le case di Amatrice, Accumuli, Arquata e tanti altri e adesso Norcia.
  
sconvolgente il crollo della Basilica di Norcia
l “cuore delle Donne del vino va al centro” evidenzia il disegno scelto per unificare in un solo atto generoso le tante cene di raccolta fondi organizzate in Val d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Basilicata, Campania, Puglia e Sardegna. La prima cena, nel Lazio ha già avuto luogo  lo scorso  25 ottobre.

Il corso di Amatrice prima del 24 agosto 2016
Il ricavato della raccolta fondi servirà a sostenere i 15 produttori di latte e formaggi riuniti nel “L’Amatriciano: il Pecorino dei Monti della Laga”, con sede a Campotosto in provincia de L’Aquila, fondato nel 2014. La catena dei Monti della Laga (2.500 mt slm) è il rilievo arenaceo più alto dell'Appennino e il quinto gruppo montuoso per altezza dell'Appennino continentale dopo Gran SassoMaiellaVelino-Sirente e Monti Sibillini

uno scorcio dei Monti della Laga
Questi  casari e pastori producono il pecorino usato per preparare la più antica ricetta di pasta all’amatriciana, antecedente alla scoperta dell’America e quindi senza pomodoro, la “gricia” a base di pecorino, guanciale di maiale e pepe nero.  

la vera gricia o amatriciana senza pomodoro
Da oltre duemila anni le greggi pascolano in una zona montuosa al confine fra Abruzzo, Marche e Lazio in comuni tristemente noti per la distruzione causata dal terremoto come: Amatrice, Accumuli e Arquata. La pastorizia è un’attività che identifica il territorio dei monti della Laga sull’Appennino, fin dall' epoca romana con la tradizionale pratica della transumanza lungo la via Salaria. Il pecorino ottenuto dal loro latte ha caratteristiche organolettiche molto particolari, grazie alla nutrizione degli animali nei pascoli ad alta quota, le cui varietà botaniche  crescono su un substrato pedologico arenaceo marnoso tipico dei Monti della Laga, che regala al formaggio un sapore assolutamente unico.

Pecorino Amatriciano dei Monti della Laga
Si tratta dunque di un patrimonio storico, antropologico e gastronomico da salvaguardare al pari di un reperto archeologico o di un paesaggio. Un’eredità viva che potrà sopravvivere solo aiutando chi continua l’agricoltura eroica di montagna ed è custode di un territorio dove, era già difficile vivere, ancora più forte, dopo il terremoto, si concretizza il  grave rischio dell' abbandono dell'agricoltura e quindi il presidio dei territori. Il Presidente del Consorzio, Rinaldo D'Alessio, stava lavorando al passaggio di denominazione del Pecorino Amatriciano da DECO a DOP, ma è stato fermato dalla drammatica situazione attuale in cui il problema maggiore è quello di accudire le greggi e superare l’inverno sperando poi di riprendere la produzione in modo da dare alle piccole imprese una fonte di reddito e mantenere viva una tradizione che è parte dell'antica cultura italica. 
Greggi allo sbando  senza ricoveri distrutti dalla furia del terremoto
La scelta del beneficiario della raccolta fondi messa in moto  dalle Donne del Vino, è stata affidata alle delegate delle quattro regioni colpite dal terremoto che, in collaborazione con la Regione Lazio, hanno indicato il “Consorzio per la tutela e la valorizzazione de l’Amatriciano” come particolarmente bisognoso di sostegno immediato:  gran parte dei piccoli caseifici è crollata sotto i colpi del mostro terremoto e la produzione si è concentrata nella struttura consortile che fatica a individuare canali commerciali per il formaggio, anche a causa della completa interruzione di tutte le attività di accoglienza turistica, precedentemente fiore all'occhiello di questi piccoli paesi. Al gruppo dei 15 agricoltori del Pecorino Amatriciano, Le Donne del Vino vogliono dedicare le cene del 24 novembre, mettendo in tavola le proprie bottiglie migliori. Un piccolo  ma tangibile aiuto economico e soprattutto un segno di incoraggiamento verso chi è in serissime condizioni di emergenza e rischio. 
L’AssociazioneNazionale Le Donne del Vino è stata fondata nel 1988 e riunisce  circa 700 socie:  produttrici  di vino, ristoratrici, enotecarie, enologhe,sommelier, giornaliste ed esperte.



Lo scopo associativo è promuovere la cultura del vino e il ruolo delle donne nel mondo del vino, della gastronomia e nella società in generale. A fianco delle iniziative inerenti il proprio comparto economico, Le Donne del Vino, infatti,  si sono sempre distinte per le attività di sostegno e per una costante azione tesa allo sviluppo sostenibile dei territori agricoli.



Associazione Nazionale Le Donne del Vino – Via San Vittore al Teatro, 3 - 20123 Milano
Tel e Fax 02 867577 - Email info@ledonnedelvino.com - www.ledonnedelvino.com
Contatti Ufficio stampa:  335 6376458 - 334 3997914
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